Qual è la differenza tra depurazione e sterilizzazione attiva dell'aria?
Per rispondere a questa domanda, occorre prima porne un’altra:
Cosa sono gli aerosol di cui tutti parlano dall'inizio della pandemia da coronavirus?
Gli aerosol sono miscele costituite da particelle in sospensione solide e liquide all’interno di un gas. Nel nostro caso il gas in questione è l’aria che respiriamo e le particelle in sospensione possono essere sia gocce d’acqua sotto forma di vapore acqueo (= umidità dell’aria) che particelle di polvere o appunto batteri, virus e spore delle muffe.
Gli esseri umani sono detti simbionti, nel senso che vivono in una comunità con numerosi miliardi di batteri. Tra di essi non si trovano sempre soltanto quelli di tipo «buono», ma anche alcuni che ci danneggiano, soprattutto se il nostro sistema immunitario è sottoposto a stress o debole. Oltre ai batteri esistono anche i virus, alcuni dei quali sono innocui, mentre altri purtroppo, come il virus dell’influenza o il virus Sars-Cov-2 (coronavirus), possono arrecarci danni notevoli.
Quando siamo malati diffondiamo questi batteri, buoni e cattivi, oltre a virus dannosi, con ogni nostro respiro nell’ambiente in cui ci troviamo in quel momento. Come è stato ormai accertato dalla scienza, proprio questi spazi interni costituiscono attualmente il problema maggiore nella pandemia da coronavirus perché rappresentano di gran lunga il maggior potenziale di contagio.
I batteri e i virus si mescolano agli aerosol e, in parte, restano attaccati ad essi, consentendo ai virus Sars-Cov-2 di rimanere nell’aria ed essere contagiosi per un massimo di 6 ore. La probabilità che si sviluppi un contagio o meno dipende infine dalla «dose» che inspiriamo in un ambiente «contaminato».
Per questo il compito più efficace è depurare proprio questi aerosol o, meglio ancora, sterilizzarli. Sarebbe una svolta nella lotta contro l’epidemia di Sars-Cov-2 e anche contro altre malattie, come l’influenza o i temuti germi multiresistenti.
Tornando quindi alla domanda iniziale: qual è la differenza tra depurazione e sterilizzazione attiva dell'aria?
Finora esisteva soltanto un tipo di depurazione dell’aria in presenza di persone nella stanza: quella classica, in cui l’aria viene depurata in un luogo centrale da sistemi di filtraggio (solitamente dotati di filtri HEPA o elettrofiltri) e, nel corso di tale processo, gli aerosol vengono irradiati con luce UV-C (o anche con ozono). Tuttavia, questo metodo presenta un punto debole notevole: gli aerosol, e quindi i batteri e i virus, devono prima circolare nell’intero ambiente, vicino a tutte le persone presenti. Ciò significa che il contagio può avvenire nel periodo che precede la depurazione, cioè inspirando i batteri e i virus sospesi nell’aria in movimento!
Fino a poco tempo fa la sterilizzazione dell’aria poteva essere eseguita soltanto tramite procedure chimiche, come la nebulizzazione con perossido di idrogeno. Dal momento che il perossido di idrogeno nella concentrazione necessaria è tossico per le persone, tale procedura esclude tuttavia la loro presenza durante la sterilizzazione e per un certo periodo di tempo dopo di essa.
Un metodo di sterilizzazione dell’aria completamente innocuo può essere raggiunto con radicali idrossilici presenti in natura. Da alcuni anni un team di medici e scienziati lavora per riprodurre questo effetto naturale negli spazi interni. Con il cosiddetto processo Sterex è stato sviluppato un metodo che genera una miscela di plasma e aria che è stata copiata dalla natura ed è completamente priva di rischi per l’uomo, come è stato dimostrato. Se questa miscela di plasma e aria si distribuisce in modo uniforme nell’ambiente, ha un effetto permanente, in tutto lo spazio e in tempo reale. Elimina in modo attivo virus e batteri direttamente dove si sviluppano, nell’aria che respiriamo e in tutti gli aerosol in cui si sono accumulati i germi dannosi. Anche per questo si parla di «sterilizzazione attiva dell’aria».
Efficienza e grado di efficacia sono estremamente elevati: circa 100 volte superiori all’azione di filtraggio di una mascherina FFP2! In tal modo è possibile sostare nello spazio interno in assoluta normalità durante l’applicazione di questa tecnologia Sterex, basta mantenere una determinata distanza minima. È possibile rinunciare anche a indossare una mascherina, proprio come ai vecchi tempi! Questa tecnologia funziona senza materiale di consumo, non richiede alcuna manutenzione, è completamente priva di sostanze chimiche e consuma la stessa quantità di corrente di una lampadina da 25 W.
Sembra quasi troppo bello per essere vero, ma onestamente posso solo dirvi: SÌ, funziona! Non soltanto abbiamo fatto stabilire e certificare l’efficacia da istituti d’igiene e università accreditate, ma siamo anche in grado di provare la sicurezza con perizie tossicologiche approfondite. È semplicemente un metodo straordinario ed estremamente efficace del XXI secolo e tutto «Made in Austria»!